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Whatsapp è arrivato al capolinea? Perché scegliere alternative

l primato di Whatsapp è ben lontano dall'essere scalfito ma in questo articolo vediamo insieme perché Telegram, Signal e Viber possono essere una valida e più sicura alternativa al grande colosso.

Iride News
Pubblicato il 7 Giugno 2021
5 min e 13 sec

La grande fuga dalla principale applicazione di messaggistica istantanea spinge gli utenti verso Telegram, Signal e Viber.

Telegram è quella più scaricata, ma anche Signal e Viber iniziano a scalare la classifica dei servizi di messaggistica più scaricati e utilizzati dagli utenti. Prima di rimanere esclusi dalla tua rete di contatti che migra come rondini in primavera su altre piattaforme, forse è meglio capire di più come funzionano.

A guardare i numeri si direbbe che il primato di Whatsapp è ben lontano dall’essere scalfito: sono 1 miliardo e seicento milioni gli utenti che lo utilizzano per comunicare istantaneamente, inviare foto, video, e messaggi vocali. Ma il grande colosso della holding riconducibile a Mark Zuckerberg ha subito, negli ultimi mesi, un appannamento della sua popolarità a vantaggio di servizi concorrenti.

In questo articolo ti spiego perché Telegram, Signal e Viber possono essere una valida e più sicura alternativa alla ben più nota applicazione.

 

Perché sempre più utenti scelgono Telegram

Prima di passare a spiegarti pro e contro di Telegram, Viber e Signal, un rapido aggiornamento sui motivi che hanno fatto crescere così rapidamente il numero di utenti che stanno abbandonando Whatsapp.

Il tema centrale è quello della sicurezza e della privacy. La commistione sull’utilizzo dei dati tra Whatsapp e Facebook, nonostante le rassicurazioni fornite dal quartier generale di Menlo Park, non ha tranquillizzato milioni di utenti. Basti pensare che nei giorni caldi della polemica, Telegram ha registrato circa 25 milioni di download.

Come vedremo la questione della privacy è molto sentita per evitare che i propri dati possano essere sfruttati senza la propria autorizzazione: geolocalizzazione anzitutto, ma anche l’interazione fra diversi contatti.

Dietro tanta attenzione per la propria privacy non ci sono solo questioni di natura economica, ma c’è anche la sfera personale. E qui, Telegram, Viber e soprattutto Signal possono offrire quello che Whatsapp non è in grado di poter garantire: l’assoluta sicurezza delle proprie comunicazioni.

 

Ma qual è il motivo del successo di Telegram, Viber e Signal?

Iniziando da Telegram. Dopo un inizio un po’ in sordina tanto da essere spesso additata come l’applicazione utilizzata da chi aveva qualcosa da nascondere, è presto diventato il servizio di messaggistica di chi ha qualcosa da proteggere: la riservatezza. Non solo. Ben presto aziende e istituzioni pubbliche hanno colto il potenziale che può derivare dalla creazione di canali Telegram.

In alcuni casi, Telegram può ancora apparire confusionaria e meno immediata rispetto a Whatsapp o Signal come esperienza grafica, ma in realtà, rispetto alle origini, l’evoluzione c’è e si vede.

Oggi abitualmente Telegram è utilizzata in funzione business da numerose aziende che lo utilizzano come canale esclusivo per la propria clientela: aggiornamenti, anticipazioni, promozioni riservate. È insomma uno strumento completo per coprire buona parte delle esigenze legate a marketing e comunicazione B2C.

 

Telegram e la funzione chat segreta

Il vero apprezzamento degli utenti rimane però nella riservatezza. Telegram, in particolare, ha una funzione di “chat segreta” capace di garantire l’assoluta segretezza sui contenuti delle propria comunicazione; segretezza garantita non solo dal fatto che nessun dato resta in memoria sui server, ma soprattutto dalla funzione, molto apprezzata, che prevede la cancellazione dei messaggi sia dal tuo dispositivo che da quello del destinatario.

Al contrario di Whatsapp che solo di recente ha installato la funzione messaggi effimeri, grazie alla quale è possibile la cancellazione dei messaggi dopo sette giorno dal loro invio, Telegram consente di attivare questa funzione già a partire da pochi secondi dalla lettura del messaggio. In sostanza potrai mandare un messaggio con la certezza che, una volta letto, lo stesso verrà cancellato senza lasciare traccia.

 

Signal: il massimo della sicurezza no profit

Whatsapp è arrivato al capolinea? Perché scegliere alternative

Se Telegram al momento offre un pacchetto più completo di servizi anche di natura commerciale, Signal si attesta su un profilo più minimal, ma decisamente molto efficace per chi è alla ricerca di un’applicazione di messaggistica immediata per chattare.

Già il fatto che Signal sia di proprietà di un ente no profit, sembra rassicurare e non poco, coloro che desiderano avere garanzie sulla loro privacy. Così come Telegram, anche Signal offre comunicazioni regolamentate da protocollo di crittografia end to end. Tradotto in termini a “la casalinga di voghera”: solo i partecipanti della conversazione possono leggerne il contenuto.

In aggiunta a questo, va sottolineato che Signal non conserva altri metadati a parte numero di telefono e l’ora dell’ultima connessione al server: nessuna posizione, nessun altro dato che possa ricondurre all’utente.

Inoltre Signal è molto in voga tra autorevoli testimonial. L’ultimo, in ordine di tempo, ma certamente non meno importante, è il fondatore di Tesla Elon Musk, che per non lasciare dubbi su quali siano le sue scelte quando si tratta di messaggi personali, ha apertamente invitato i suoi followers su Twitter ad utlizzare Signal.

 

Viber cos’è e come funziona

Fra le applicazioni citate fino ad ora è forse quella meno popolare sia in termini di numero utenti, sia in termini di funzionalità. Come Telegram ha la possibilità di attivare la funzione di cancellazione dei messaggi. Ma, a differenza di Telegram e Signal, è sprovvista della crittologia end to end.

Inoltre non ha una struttura open source – il che la rende più simile a Whatsapp – impedendo quindi quella trasparenza che è invece offerta da altre applicazioni.

Rispetto a Telegram è sprovvista di tecnologia opt-in, ovvero quel filtro che permette di ricevere messaggi soltanto da utenti che devono essere prima approvati. Il rischio, insomma, è di vedersi inondati di messaggi da chiunque abbia il tuo numero. Immagina la noia…

In definitiva, per quanto sia dotata di un design più accattivante, nonostante abbia alcune funzioni in più rispetto a Whatsapp, nel complesso non offre una user experience realmente apprezzata al punto da poter intimorire gli altri competitors.

D’altro canto, uno dei fattori di maggior appeal per i nuovi utenti che decidono di spostarsi su un’applicazione piuttosto che un’altra, è dato proprio dalla possibilità di incontrare i propri contatti sulle app più frequentate.

Da questo punto di vista i numeri di Viber se raffrontati a quelli di Whatsapp, ad esempio, spiegano perché: Viber ha 1.05 miliardi di iscritti a fronte, però, dei “soli” 260 milioni di utenti attivi mensilmente, contro l’oltre miliardo e mezzo di utenti attivi su Whatsapp. A te le considerazioni e le riflessioni.